domenica 24 luglio 2011

IL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA

Un giovane promettente ci chiede «qualche delucidazione in merito al fondo antico della Biblioteca Comunale». Rispondiamo volentieri.

Il fondo antico della Biblioteca Comunale raccoglie tutti i libri stampati tra il Quattrocento, ossia il secolo durante il quale nacque la stampa, e l’Ottocento. Si tratta perlopiù di volumi che appartenevano alle Biblioteche dei cinque conventi di Milazzo (Convento del Carmine, S. Papino, S. Francesco di Paola, S. Domenico e Cappuccini), biblioteche che negli anni Sessanta dell’Ottocento vennero confiscate dallo Stato, unitamente ai fabbricati dei suddetti Conventi, e trasferite ai Comuni, che ne diventarono proprietari.

Nel 1876, per iniziativa dell’illustre Milazzese Stefano Zirilli (1812-1884), venne inaugurata l’attuale Biblioteca Comunale, che raccoglieva appunto i fondi librari dei cinque conventi di Milazzo. Zirilli acquistò molti altri volumi, impinguando così il patrimonio librario della nostra Biblioteca: acquistò anche qualche volume risalente al Quattrocento (i cosiddetti “incunaboli”) e si fece donare un cospicuo patrimonio librario, presentando istanze di donazioni persino a Sua Maestà il Re d’Italia e ad Alessandro Manzoni, che accettarono il suo invito.

Il fondo antico della Biblioteca Comunale di Milazzo raccoglie dunque libri del Quattrocento (incunaboli, per un totale di n. 7 unità), del Cinquecento (cinquecentine, per un totale di n. 90 unità), del Seicento, Settecento ed Ottocento.

Alcuni incunaboli sono stati restaurati qualche decennio fa presso una ditta specializzata di S. Martino delle Scale in prov. di Palermo.


Il fondo antico subì cospicue perdite durante il secondo conflitto mondiale, quando vennero danneggiate 50 cinquecentine, mentre 4 incunaboli furono asportati dalle truppe alleate e dai civili.

Prima di essere collocati nelle eleganti sale di Palazzo D’Amico, i preziosi volumi del fondo antico sono rimasti sigillati in casse lignee per oltre vent’anni (no comment). Qualche anno fa alcuni volumi sono stati anche trafugati. Ne diede notizia la Gazzetta del Sud (ancora no comment).

Tra i volumi del fondo antico si ricordano, oltre ai tantissimi di carattere religioso, «Naturalis Historiae», incunabolo pubblicato nel 1487 (Caii Plinii Secundi), «La prima parte del general trattato di numeri» di Nicolò Tartaglia (Venezia 1556), «Delle navigazioni et viaggi» (ed. Giunti, Venezia 1550) ed «Historie et descrittione del Regno di Sicilia» di Giuseppe Carnevale (ed. Orazio Salviani, Napoli 1591).

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