martedì 13 dicembre 2011

BIBLIOTECA COMUNALE SENZA RISCALDAMENTO: INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MELLINA.

Interrogazione del consigliere Mellina per conoscere «se è prevista la manutenzione dell'impianto di riscaldamento». Per leggerla clicca sul link http://www.panoramio.com/photo/63450904

venerdì 18 novembre 2011

SALE LETTURA DA BRIVIDI...

Dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello dell’offerta culturale di Milazzo e invece la Biblioteca Comunale continua a registrare crescenti disagi. Con tanto di proteste dell’utenza, perlopiù giovani e anziani.

Chi frequenta in questi giorni le fredde sale del secondo piano di Palazzo D’Amico s’imbatte in scene già viste e riviste: stufette accese accanto alle scrivanie dell’infreddolito personale di servizio. L’impianto di riscaldamento è infatti fuori uso da oltre due anni e i mesi freddi sono ormai alle porte. Stesso discorso in estate, quando il caldo infuoca le singole sale di lettura, mentre al primo piano un efficiente impianto garantisce un soddisfacente refrigerio nei mesi estivi o addirittura un calore eccessivo e soffocante in quelli invernali.

Agli utenti desiderosi di accedere al pregevole patrimonio librario cittadino un consiglio dunque: portino con sé una stufetta ed anche una torcia, visto che la tromba delle scale nelle ore pomeridiane è completamente al buio.

Disagi anche per chi da casa necessita di una qualsiasi informazione: la Biblioteca infatti non dispone di utenza telefonica (l’unico telefono di Palazzo D’Amico è quello ubicato al pian terreno), costringendo pertanto l’utenza a recarsi di presenza anche per sapere se la Biblioteca possiede questo o quel libro.

E tra i numerosi disagi all’utenza conviene ricordare anche la totale assenza di nuovi testi, visto che da anni non viene stanziato in bilancio un solo centesimo per l’acquisto dei volumi.

mercoledì 16 novembre 2011

QUANDO A MILAZZO SI ALLEVAVANO I BACHI DA SETA

La "Breve Guida del Bachicultore" del milazzese Giuseppe Zirilli Lucifero (1844-1907), proprietario di una bigattiera in contrada Gelso. Il saggio, interamente consultabile al link seguente, venne pubblicato dal 1873 a puntate sul periodico «L'Agricoltore Messinese», edito dal "Comizio Agrario" della Provincia di Messina.

http://www.panoramio.com/user/3112587/tags/Guida%20del%20bachicoltore%20di%20Giuseppe%20Zirilli%20Lucifero%20%281873%20-%20gentile%20concessione%20Biblioteca%20Comunale%20Milazzo%29?photo_page=1

Si ringrazia per la gentile concessione la Direzione della Biblioteca Comunale di Milazzo.

lunedì 17 ottobre 2011

MILAZZO RICORDA STEFANO ZIRILLI NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA

Milazzo onora nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia Stefano Zirilli, uno dei suoi figli illustri. Venerdì 21 ottobre 2011, alle 17,30, sarà presentata al primo piano di Palazzo D’Amico, alla presenza dei discendenti e delle autorità municipali, una mostra dedicata a questo protagonista del Risorgimento milazzese, di cui il prossimo anno ricorrerà il bicentenario della nascita.

La mostra – allestita dalla Biblioteca Comunale con la collaborazione di Massimo Tricamo – durerà sino al settembre 2012 e intende rappresentare il minuscolo omaggio reso dalla Città di Milazzo ad uno dei suoi figli migliori, ricordato non solo per il contributo da Lui dato al processo di unificazione risorgimentale, ma anche per l’intensa carriera militare, per il lungo impegno di amministratore comunale e provinciale, per gli studi di storia locale, per gli sforzi compiuti per valorizzare la vitivinicoltura locale e per diffondere la cultura in una Milazzo in cui il tasso di analfabetismo era alle stelle.

E’ significativo dunque che a ricordare oggi questo Grande Milazzese sia proprio quella Biblioteca Comunale che Stefano Zirilli fondò nel lontano 1869, inaugurandola con un vibrante e solenne discorso nel 1876.

L’inaugurazione della mostra sarà seguita da una conferenza del prof. Bartolo Cannistrà, presidente del comitato cittadino del 150°, sul ruolo di  Stefano Zirilli e degli altri patrioti Milazzesi nel Risorgimento.

venerdì 16 settembre 2011

DONAZIONE A FAVORE DELL'ARCHIVIO STORICO COMUNALE

Ill.mo sig. SINDACO DELLA CITTA' DI MILAZZO
Milazzo, 13 settembre 2011
Oggetto: donazione antica documentazione a favore dell’Archivio Storico comunale.
 
In una delle prime riunioni del comitato organizzatore dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, allo scopo di lasciare un ricordo duraturo dell’avvenimento, manifestai la volontà di donare tanto agli studenti quanto all’Archivio Storico comunale - a mie spese e dunque senza alcun onere per le casse comunali - libri e documenti di argomento risorgimentale e non solo.

In conformità a tali miei desideri, alla fine del precedente anno scolastico ho donato agli studenti delle scuole medie cittadine la copia del mio ultimo libro intitolato «Storia dell’Industria a Milazzo dall’Unità ad oggi».

Adesso, coerentemente a quanto da me dichiarato in precedenza, La disturbo per comunicarLe la donazione a favore dell’Archivio Storico comunale del mio modesto archivio privato, costituito da alcune centinaia di antiche carte manoscritte acquistate dallo scrivente nel corso degli ultimi quindici anni presso antiquari e locali mercatini dell’antiquariato.

Tale documentazione d’archivio, risalente perlopiù all’Ottocento, comprende in gran parte carte provenienti dall’archivio dell’illustre  concittadino nonché fervente patriota Stefano Zirilli (1812-1884), protagonista indiscusso del Risorgimento milazzese, di cui il prossimo anno ricorrerà il bicentenario della nascita.

La documentazione oggetto della presente donazione – elencata dettagliatamente nell’allegato inventario – ripercorre la vita e l’opera dello Zirilli, figura poliedrica i cui interessi spaziarono dall’enologia alla storia cittadina, dalle discipline militari ad un’impegnata attività politica (partecipò agli eventi rivoluzionari del Quarantotto e del Sessanta e fu più volte consigliere comunale e provinciale), dalla gestione della sua ricchissima biblioteca privata a quella della Biblioteca Comunale, da lui fondata ufficialmente nel 1876.

Dalla presente donazione restano esclusi tutti gli antichi documenti in mio possesso riguardanti l’agricoltura locale, documenti che mi riservo di mettere a disposizione della Città -unitamente ad una collezione di reperti etno-antropologici raccolti nel tempo da me e da altri concittadini, proprietari di ulteriore documentazione d’archivio - nel momento in cui l’Ente da Lei rappresentato metterà a disposizione della collettività un piccolo locale da adibire a sede del “Museo Contadino della Piana di Milazzo”, per il quale non mi stancherò di reiterarLe l’istanza presentata alcuni mesi fa.

In attesa di un Suo cortese cenno di accettazione della presente donazione, colgo l’occasione per porgerLe un cordiale saluto,
Massimo Tricamo

INVENTARIO DONAZIONE ANTICA DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO DA PARTE DI MASSIMO TRICAMO A FAVORE DELL’ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ DI MILAZZO

FONDO “ARCHIVIO ZIRILLI” (acquistato presso antiquari locali)

- istruzioni redatte a Palermo il 5 agosto 1848 dal Direttore del Genio Stefano Zirilli ed inoltrate al tenente Benedetto Verderame «ufficiale di dettaglio del Genio in Milazzo» sulle opere e servizi da eseguire nella piazza di Milazzo;

- rapporto a stampa del Direttore del Genio Stefano Zirilli «per l’installazione della Scuola Militare in Sicilia» (29 dicembre 1848);

- rapporto del Ministro della Guerra e Marina al Consiglio dei Ministri sulla Piazza di Milazzo (1848);

- carte sciolte sulla rivoluzione siciliana del 1848 (n.° 111 fogli);

- atto di compravendita del bastione di S. Gennaro di Milazzo dall’Orfanotrofio Militare al cav. Giuseppe Zirilli Dumarteaux in notar Placido Minasi di Messina (31 agosto 1852);

- n. 2 (due) brevi incartamenti (citazione e ragioni) causa vicinato Zirilli vs. Patti Scibilia (circa 1861);

- convenzione su rapporti di vicinato fabbricato Marina Garibaldi tra Stefano Zirilli e D. Giovanni Patti Scibilia (12 febbraio 1862);

- inventario arredamento e biblioteca Villa Zirilli in contrada Gelso (1863);

- minuta di lettera scritta il 27 gennaio 1875 da Stefano Zirilli, direttore della Biblioteca Comunale di Milazzo, al direttore del Pungolo di Napoli Iacopo Comin;

- lettera inviata da Stefano Zirilli, nella qualità di Direttore della Biblioteca Comunale di Milazzo, a Cristoforo Negro di Venezia il 22 settembre 1881;

- minuta di lettera inviata da Stefano Zirilli all’on. Schneegans, deputato al parlamento tedesco e console tedesco a Messina (1 dicembre 1882) con allegata minuta di missiva indirizzata a Giorgio Weber;

- traduzione della lettera inoltrata il primo gennaio 1883 a Stefano Zirilli da Giorgio Weber di Heidelberg, autore del «Manuale di Storia Contemporanea»;

- minuta di missiva (argomento garibaldino) inoltrata da Stefano Zirilli a Vittorio Gonzembach il 16 gennaio 1883;

- minuta di lettera (argomento garibaldino) inoltrata il 16 gennaio 1883 da Stefano Zirilli a Vincenzo Galletti;

- testimonianza sugli eventi del 20 luglio 1860 sottoscritta da cav. Diego Farina e datata 2 giugno 1884;

- testimonianza sugli eventi del 20 luglio 1860 datata 16 giugno 1884 e sottoscritta dal sacerdote Giovanni Costantino;

- minuta della testimonianza di cui al punto precedente;

- bozza manoscritta opuscolo “Conquista Garibaldina” pubblicato da Stefano Zirilli nel 1882;

- bozza manoscritta opuscolo “Prima appendice alla conquista garibaldina di Milazzo” pubblicato dal Stefano Zirilli nel 1884;

- ulteriore bozza manoscritta opuscolo “Prima appendice alla conquista garibaldina di Milazzo” pubblicato dal Stefano Zirilli nel 1884;

- bozza manoscritta opuscolo “Seconda appendice alla conquista garibaldina di Milazzo” pubblicato dal Stefano Zirilli nel 1884;

- ulteriore bozza manoscritta opuscolo “Seconda appendice alla conquista garibaldina di Milazzo” pubblicato dal Stefano Zirilli nel 1884;

- bozza manoscritta opuscolo «Vedute militari piazza Milazzo» pubblicato nel 1848 da Stefano Zirilli;

- bozza manoscritta di opuscolo pubblicato da Stefano Zirilli sulla costruenda ferrovia Messina-Patti-Cerda (circa 1880);

- voto motivato sul costruendo tracciato ferroviario Messina-Patti- Cerda (consiglio provinciale) dei consiglieri Stefano Zirilli e Luigi Bonaccorsi (17 agosto 1880);

- carte sciolte sulla Biblioteca Zirilliana (biblioteca privata Stefano Zirilli) per un totale di n. 47 fogli, ivi inclusi quelli riguardanti le carte geografiche custodite nella stessa Biblioteca Zirilliana;

- n. 1 (un) blocchettino e vari foglietti sfusi di ex libris ed etichette di posizione volumi Biblioteca Zirilliana;

- nota inviata a Stefano Zirilli dal cap. Antonino Alioto (17 giugno 1875);

- biglietto manoscritto di Giuseppe Zirilli Lucifero al padre Stefano Zirilli (22 novembre 1881);

- biglietto manoscritto di Giuseppe Zirilli Lucifero al padre Stefano Zirilli (circa 1881);

- indice manoscritto curato da Stefano Zirilli di documentazione d’archivio non meglio identificata (libro del Tesoro della Città di Milazzo?) composto di n.° 24 fogli;

- carpettina intitolata “Appunti cronologici riguardanti la Città di Milazzo N. 1” (raccoglieva gli studi di storia patria di Stefano Zirilli);

- carte sciolte sulla storia di chiese, conventi e mastra giuratoria di Milazzo redatte da Stefano Zirilli (n.° 10 fogli);

- saggio incompleto di anonimo sulle fortificazioni redatto su carta intestata - risalente agli anni Trenta dell’Ottocento – del «Corpo Reale del Genio, ottava direzione, Dettaglio di Milazzo»;

- inventario di pubblicazioni a stampa e manoscritti redatti da Stefano Zirilli;

- n. 3 quietanze rilasciate, rispettivamente nel 1868, nel 1869 e nel 1871, ad Andrea Muscianisi Colonna;

- catalogo ottocentesco spartiti musicali per pianoforte (forse proveniente da casa Muscianisi);

- carte sciolte private di Stefano Zirilli: n.° 14 fogli in tutto;

- costituzione di rendita stipulata in notar Pietro Mora il 14 novembre 1832 da Giuseppe Zirilli Dumarteaux con allegato documento datato 15 marzo 1832 e n. 2 (due) lettere datate 13 e 30 gennaio 1832;

- testamento Polidoro Carrozza pro-istituzione scuole cittadine (4 giugno 1778);

- ritratto ottocentesca di Stefano Zirilli (1812-1884), litografia tratta dall’«Histoire Générale»;

- tavola ottocentesca dell’«orario per tutto l’anno» compilata verisimilmente negli anni Cinquanta dell’Ottocento;

- indice compilato da Stefano Zirilli delle tavole contenute nella “Raccolta del Burmanno” (opera custodita presso la Biblioteca Zirilliana);

- n. 2 (due) piante planimetriche relative verisimilmente a Villa Lucrezia dei Muscianisi (Capo Milazzo);

- n. 6 (sei) letterine lignee necessarie per comporre la parola “STORIA”, un tempo affisse sul cornicione ligneo che abbelliva gli scaffali della Biblioteca Zirilliana nel palazzo sito in Marina Garibaldi (oggi proprietà Muscianisi, angolo vico Zirilli).



DIPLOMI

- diploma conferito a Stefano Zirilli dall’Accademia Palermitana di Scienze e Belle Arti di Palermo (1873), inclusa corrispondenza;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dall’Accademia Pittagorica di Napoli (1883), inclusa corrispondenza;

- diplomi (n. 2, due) conferiti a Stefano Zirilli  ed altro esemplare (n. 1, uno) conferito alla ditta “Giuseppe Zirilli & Figli” dalle Banche Agrarie Autonome Confederate di Napoli (1871), incluse corrispondenze relative;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dal Circolo Lucano Scientifico Umanitario di Lagonegro (1875), inclusa corrispondenza relativa;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dal Circolo Salvator Rosa di Napoli (1874), inclusa corrispondenza;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dall’Accademia Scientifico-Umanitaria “Pico della Mirandola” di Mirandola (MO) nell’anno 1870, inclusa corrispondenza;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dalla Società Internazionale d’Incoraggiamento di Napoli nel 1882;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dalla Regia Associazione dei Benemeriti Italiani di Palermo nel 1876, inclusa corrispondenza;

- diploma conferito a Stefano Zirilli da Eugenio di Savoia (Benemerenza Nazionale) in Torino nel 1869;

- nomina indirizzata a Stefano Zirilli dalla Scuola Dantesca Napolitana fondata a Napoli da Domenico Jaccarino (1873);

- diploma conferito a Stefano Zirilli dal Circolo Promotore Partenopeo G. Vico di Napoli nel 1873, inclusa corrispondenza;

- diploma conferito a Stefano Zirilli ed alla ditta Giuseppe Zirilli & Figli dalla Società Emulatrice per le Scienze e le Arti in Napoli (1874), incluse relative corrispondenze;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dalla Società Letteraria Giovanile in Napoli (1876), inclusa corrispondenza;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dalla Società Scientifica Artistica Letteraria di Napoli nel 1875, inclusa corrispondenza relativa;

- diploma conferito a Stefano Zirilli dal consiglio comunale di Castelli nel 1870.


DOCUMENTAZIONE D’ARCHIVIO SULLA CITTA’ DI MILAZZO ACQUISTATA PRESSO DIVERSI MERCATI ANTIQUARI

- progetto di prolungamento del Molo Marullo redatto tra il 1853 ed il 1867 dal Corpo Reale del Genio;

- relazione sul porto di Milazzo redatta nel 1906;

- testamento D. Giovanni Battista Pisani (7 aprile 1731) in notar Gaspare Falcone;

- inventario chiesa-confraternita SS. Annunziata (1803);

- n. 1 atto risalente al 1828 e n. 2 atti datati 1834 riguardanti il Conte Marullo;

- carte appalto 1856 per lavori da eseguirsi al fabbricato del Monte di Pietà di Vaccarella.

La suddetta documentazione d’archivio è stata digitalizzata in DVD che si allega alla presente donazione.

venerdì 29 luglio 2011

UNO SCANDALO TUTTO ITALIANO

Denunciata dall'illustre milazzese la sottrazione di antichi volumi appartenuti alle «disciolte corporazioni religiose», ossia agli ordini religiosi (Carmelitani, Benedettini, Francescani, etc)., i cui beni con legge del 1866 furono incamerati dallo Stato ed in gran parte messi all'asta per finanziare la guerra all'Austria.

La minuta d’una lettera scritta il 27 gennaio 1875 dall’illustre milazzese Stefano Zirilli (1812-1884), fondatore della Biblioteca Comunale, al direttore del Pungolo di Napoli, se da un lato denuncia un episodio a dir poco scandaloso – non mancando d’indirizzare dure accuse a parlamentari e ministri del giovane Regno d’Italia – dall’altro offre preziose informazioni sulla provenienza di alcuni antichi volumi acquistati a Roma ed oggi custoditi nel fondo antico della nostra Biblioteca Comunale, come ad esempio il pregevole «Plinio secondo», incunabolo datato 14 maggio 1487 e restaurato nel settembre 1984 presso il “Laboratorio di Restauro del Libro” di S. Martino delle Scale in prov. di Palermo (Caii Plinii Secondi, Naturalis Hystoriae, Magistrum Marinum Saracenum, Venezia 1487, vecchio numero d’ingresso 11157).

L’assurdo episodio viene ripreso dallo Zirilli nel discorso inaugurale della Biblioteca pronunciato il 4 giugno 1876, dove precisa che la compravendita venne conclusa col capitano marittimo milazzese Antonino Alioto e che la spesa di 334 lire, oltre alle 66 lire sostenute per restaurare i volumi, venne fronteggiata facendo ricorso a 200 lire a carico del bilancio comunale e ad analogo importo finanziato da private donazioni.

Nel discorso inaugurale Zirilli elenca alcune opere pregevoli provenienti dalla suddetta compravendita, manifestando la sua alta cultura, accompagnata da una gradevole e garbata ironia. Come quando descrive le «leggi connubiali del dotto Tiraqueau (ingr. 11.019), che alla fertilità dell’ingegno accoppiava una prodigiosa facoltà generativa, per cui ottenne da una sola moglie 30 figli secondo alcuni storici, e 45 secondo altri, e del quale dice il Preside De Ton cum singulis annis singulos libros ac liberos reipublicae daret, che dava cioè ogni anno alla patria un figlio ed un libro, quantunque non bevesse vino, o forse appunto perché astemio».

Di seguito si pubblica la trascrizione integrale della missiva inoltrata al direttore del Pungolo nel 1875:

«Milazzo, 27 Gennaio 1875.
Onorevole Sig. Iacopo Comin
Direttore del Pungolo di Napoli

In conferma ed aggiunzione della interrogazione fatta nella tornata del 19 andante della Camera de’ Duputati dall’onorevole Manfrin al Ministero sulle sottrazioni di libri e codici di valore dalle Biblioteche delle soppresse Corporazioni religiose, debbo denunciare al publico giudizio ed alle serie considerazioni del Ministro il seguente fatto passato per le mie mani, intorno al quale, esibisco documenti e declino nomi avvalendomi della publicità del Vs. egregio Giornale.

Nel passato mese di Giugno io comprava per conto di questa Biblioteca Popolare, di cui ho la direzione, una partita di carta lorda ad uso di mercerie del peso di kg. 485 per lire 334 da una barca arrivata da Roma, ove avevala comprata Dio sa quanto per cavarvi il nolo ed un piccolo profitto.

Fui indotto a far questa compra perché avevo avuto sentore di precedenti arrivi della stessa merce anche da Roma, nei quali erano stati trovati libri pregevoli.

Non mi ingannai nelle mie previsioni né mi sono pentito di aver comprato come suol dirsi la gatta nel sacco, peroché nello sciogliere le 14 o 15 ballatte ho trovato una quantità di opere pregevolissime di giurisprudenza, legislazione, storia, geografia, materie ecclesiastiche, statistica etc., in 350 volumi circa, la maggior parte difficile a trovarsi perché ormai non si ripubblicano più e costerebbero moltissimo, talune rare, una rarissima che è un Plinio del quindicesimo secolo (1487), il quale solo ha un valore bibliografico di oltre mille lire.

In quale stato però erano ridotte? Facevano pietà ed insiem vergogna, peroché non  par credibile che nella Capitale della dotta Italia si vendano a vilissimo prezzo e per carta lorda opere di merito che illustrerebbero qualunque Biblioteca come oggi arricchiscono la nostra.

Se a me qui in Milazzo furono vendute in ragione di 69 centesimi il kilogrammo, quanto ha dovuto comprarla il capitano della barca a Roma, e quanto il di lui venditore dal primo? Siccome i merciajuoli non vogliono pagar per carta le legature, così in Roma vennero strappate in fretta e con poco garbo, in modo che di molte andaron perduti con le legature i frontespizi non che le prime ed ultime pagine.

Oggi sono state alla meglio restaurate sichè calcolo che con una spesa di circa 400 lire, compresa la restaurazione, abbiamo un materiale il quale ne val 2.000 anche calcolando il valore bibliografico reale molto al di sotto del merito.

La fisonomia più spiccata di questi libri rivela la provenienza monastica per la gran parte, ma ve ne ha pure di provenienza governativa e talune pubblicazioni ufficiali freschissime del 1874. Notate che la barca comprava in Roma questa partita di carta lorda nei primi di maggio 1874!

Pare dunque manifesto che le deplorate sottrazioni dal Deputato Manfrin non sono avvenute solo dalle librerie delle disciolte Case religiose, ma anche da più alto luogo, come risulta dalle seguenti mie note rilevate dai libri medesimi e precisamente da quelli che portano in fronte qualche marca sù frontespizi:

- Portius (Christopharus, ndr), Comt. in Iustiniani fol. (cinquecentina, ndr), Hereditatis Pirovanae (suggello);
- Viviano (Giuliano Viviani, ndr), Praxis Iurispatronatus fol., Filippo Bardi (manoscritto);
- Pacifico (Statilio, ndr), De Salviano (Tractatus del XVII sec., ndr) fol., Armellini (suggello), I. Ant. De Marii (manoscritto);
- Statistica Austriaca in tedesco, Bib. Della R. Segreteria di Stato Interni (suggello);
- Altra idem idem, Ministero di Agricoltura Direz. della Statistica (suggello);
- Altra Prussiana idem, Ministero di Agricoltura Direz. della Statistica (senza suggello);
- Altra idem idem idem;
- Albitio Cardinale, De inconstantia in iure (XVII sec., ndr) fol., ex Sancto Officio (manoscritto);
- Menochio (Io. Stephani, ndr), Comm. Sacrae Scripture fol. (XVII sex., ndr), Stephani Falalchi (manoscritto);
- Regolamento per la leva 4°, Uditorato Generale di Guerra (suggello);
- Pietri, Politique Francaise, Ministero Esteri Archivj e Bibliot. (suggello);
- Matteucci, Officialis Curiae etc. fol., Publicetur p. Io. Bap. Carus Magister et socius R. P. Sacri Ap. Pal. Magistri;
- Baronio Annalaes Eccl. (un suggello inintellegibile).

E dopo tutto il fin qui detto non faccio commenti, che meglio di me potrete farli Voi stesso, i contribuenti dai quali si spreme il sangue e poi si lasciano depredar gli interessi con tanta leggerezza e vergogna nostra, li potrà far la Camera che con inqualificabile faciltà accetta le facili e comode denegazioni del Ministro di Grazia e Giustizia, e le scuse del Ministro della Pubblica Istruzione, il quale non ha assunto alcuna ingerenza sulle Biblioteche delle Corporazioni disciolte, non parlo delle ingenue dichiarazioni del Ministro dell’Interno che eccitano la ilarità della Camera.

Devotissimo servo, Stefano Zirilli»

domenica 24 luglio 2011

QUEL VOLUME TRAFUGATO CHE APPARTENEVA ALL'ARCHIVIO STORICO

Di seguito pubblichiamo un inventario (redatto dallo scrivente a titolo di volontariato gratuito nel 1997) del materiale librario custodito presso l’Archivio Storico della Città di Milazzo, dove si conservano 6 incunaboli, 19 cinquecentine, una seicentina e due settecentine, in totale 28 preziosi volumi antichi non ancora versati nel patrimonio della Biblioteca comunale. In verità i volumi in questione  oggi sono soltanto 27, in quanto nel corso di questi ultimi 14 anni uno di essi (il Bonanni, «Delle Antiche Siracuse») è stato trafugato.

*****

- Leonardus de Utino, senza titolo, 1479;
- Caii Plinii Secondi, Naturalis Hystoriae, Magistrum Marinum Saracenum, Venezia, 1487, collocazione AM2N.2, vecchio numero d’ingresso 11157 (restaurato nel settembre 1984 c/o il Laboratorio di Restauro del Libro in S. Martino delle Scale, Palermo);
- Incunabolo privo di data e di titolo, collocazione AM2N.21, numero d’ingresso 4345, vecchio numero d’ingresso 11157 (restaurato nel settembre 1984 c/o il Laboratorio di Restauro del Libro in S. Martino delle Scale, Palermo);
- Marci Tulli Ciceronis, Epistolarum Familiarium, incunabolo senza data, collocazione AM(1)2N.1, numero d’ingresso 2397, vecchio numero d’ingresso 11777-L (restaurato);
- Secunda Secunde Sancti Thome de Aquino Ordinis Predicatorum, Venezia 1495, vecchio numero d’ingresso 3075 (restaurato nel settembre 1984 c/o il Laboratorio di Restauro del Libro in S. Martino delle Scale, Palermo);
- Cum postilla Domini Hugonis Cardinalis - Prima Pars, Basilea 1498, vecchio numero d’ingresso 2885, collocazione AM/2;
- Cum postilla Domini Hugonis Cardinalis - Secunda Pars, Basilea 1500, vecchio numero d’ingresso 2886, collocazione AM/2;
- Cum postilla Domini Hugonis Cardinalis - Tertia Pars, Basilea 1500, vecchio numero d’ingresso 2887, collocazione AM/2;
- Cum postilla Domini Hugonis Cardinalis - Quinta Pars, Basilea 1500, vecchio numero d’ingresso 2889, collocazione AM/2;
- Tertius Scripti Droniensis Doctoris Subtilis Fratris Ioanis Duns Scoti Ordinis Minorum Super Sententias, Simonem De Luere, Venezia 1506, numero d’ingresso 14016, vecchio numero d’ingresso 7924, collocazione AM1N.6, (restaurato);
- Pietro D’Abano (?), Conciliator Differentiarum (?), Giunti, Venezia 1520, numero d’ingresso 7339, vecchio numero d’ingresso 11988 (?), collocazione AM1N.9;
- Textus Magistri Sententia, Lugduni (odierna Lione) 1525, numero d’ingresso 14015, vecchio numero d’ingresso 8699, collocazione AM1N.8;
- Posterior Pars Eiusdem Rapsodiae Historiarum M. Antonimi Coccii Sabellici, continens sex enneades reliquas etc., 1528, numero d’ingresso 7338, vecchio numero d’ingresso 34, collocazione AM1N.7;- Iudocus Clichto – Veus Neoportuen, Per Petrum De Sancta Lucia, Lugduni 1545, numero d’ingresso 4512, vecchio numero d’ingresso 8599, collocazione AM1N.15;
- Aphorismi Hippocratis, Apud Guglielmum Rouillium, Lugduni 1547, numero d’ingresso 5027, vecchio numero d’ingresso 10.271-I, collocazione AM1N.14, (si tratta di un libricino sul cui frontespizio si legge la seguente dedica: «Alla Biblioteca Comunale di Milazzo il concittadino Federico Lucifero dei Baroni di San Nicolò, Precettore di Rettorica dona anno 1876);
- Libri Epidemiorum Hippocratis, Apud Guglielmum Rouillium, Lugduni 1550, numero d’ingresso 5028, vecchio numero d’ingresso 10.272-I, collocazione AM1N.13, (si tratta di un libricino sul cui frontespizio si legge la seguente dedica: «Alla Biblioteca Comunale di Milazzo il concittadino Federico Lucifero dei Baroni di San Nicolò, Precettore di Rettorica dona anno 1876);
- Ludovici Buccaferreae, Explanatio Libri I Physicorum Aristotelis, Accademia Veneta, 1558, numero d’ingresso 4631, vecchio numero d’ingresso 8549, collocazione AM1N.20;
- Calepini, Dictionarium, Apud Paulum Manutium, Venezia 1564, numero d’ingresso 14013, vecchio numero d’ingresso 11789-O, collocazione AM1N.18;
- Ludovici Buccaferrei, Lecitone Super Tres Libros de Anima Arist., Ioan. Baptistae Somaschi et fratres, Venezia 1566, collocazione AM1N.20;
- Antonii Poli, volume rilegato con un antichissimo spartito di musica e privo di titolo, Apud Simonem Galignanum de Karera, Venezia 1578, numero d’ingresso 4602, vecchio numero d’ingresso 7559, collocazione AM1N.19;
- Antonimi Poli, volume rilegato con un antichissimo spartito di musica e privo di titolo ma con la seguente dicitura «Disgressio de Circolo Lacteo etc.», Apud Simonem Galignanum de Karera, Venezia 1578, numero d’ingresso 4602, vecchio numero d’ingresso 7559, collocazione AM1N.19 (è stato rilegato unitamente all’altro volume del Poli);
- Iustini ex Trogi Pompeii, Libri XLIII, Appresso Pietro Marinelli, Venezia 1586, numero d’ingresso 1976, vecchio numero d’ingresso 923 (?), collocazione AM1N.10;
- Iahannis Chrosczieyoioskij, De morbis puerorum, Apud Paulum Meietum Bibliopolam Patavinum, Venezia 1588, numero d’ingresso 5116, vecchio numero d’ingresso 12503-f, collocazione AM1N.12;
- Giuseppe Carnevale, Historie et Descrittione del Regno di Sicilia, Horatio Salviani, Napoli 1591, collocazione AM1N.11, numero ingresso 1491, vecchio ingresso n. 13101-P (si cita la Città di Milazzo a pag. 155);
- Gio. Battista Caracciolo, Annuale secondo overo parte seconda de’ ragionamenti spirituali del Padre -, Appresso Manelfo Manelfi, Roma 1641, vecchio numero d’ingresso XII-g-13, collocazione AM/2;
- Giacomo Bonanni Colonna, Delle antiche Siracuse, Stamperia di Giovan Battista Aiccardo, Palermo 1717, senza collocazione (uno dei due volumi, rarissimo già nell’Ottocento e completo di antiche piante di Siracusa - TRAFUGATO);
- Supplica alla Maestà del Re del Pubblico della Città di Melazzo in Sicilia intorno le quistioni di esso Pubblico coll’Illustre Principe di Spadafora, 1777, vecchio numero d’ingresso 15.178-P-2, collocazione AM2N.26.

IL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA

Un giovane promettente ci chiede «qualche delucidazione in merito al fondo antico della Biblioteca Comunale». Rispondiamo volentieri.

Il fondo antico della Biblioteca Comunale raccoglie tutti i libri stampati tra il Quattrocento, ossia il secolo durante il quale nacque la stampa, e l’Ottocento. Si tratta perlopiù di volumi che appartenevano alle Biblioteche dei cinque conventi di Milazzo (Convento del Carmine, S. Papino, S. Francesco di Paola, S. Domenico e Cappuccini), biblioteche che negli anni Sessanta dell’Ottocento vennero confiscate dallo Stato, unitamente ai fabbricati dei suddetti Conventi, e trasferite ai Comuni, che ne diventarono proprietari.

Nel 1876, per iniziativa dell’illustre Milazzese Stefano Zirilli (1812-1884), venne inaugurata l’attuale Biblioteca Comunale, che raccoglieva appunto i fondi librari dei cinque conventi di Milazzo. Zirilli acquistò molti altri volumi, impinguando così il patrimonio librario della nostra Biblioteca: acquistò anche qualche volume risalente al Quattrocento (i cosiddetti “incunaboli”) e si fece donare un cospicuo patrimonio librario, presentando istanze di donazioni persino a Sua Maestà il Re d’Italia e ad Alessandro Manzoni, che accettarono il suo invito.

Il fondo antico della Biblioteca Comunale di Milazzo raccoglie dunque libri del Quattrocento (incunaboli, per un totale di n. 7 unità), del Cinquecento (cinquecentine, per un totale di n. 90 unità), del Seicento, Settecento ed Ottocento.

Alcuni incunaboli sono stati restaurati qualche decennio fa presso una ditta specializzata di S. Martino delle Scale in prov. di Palermo.


Il fondo antico subì cospicue perdite durante il secondo conflitto mondiale, quando vennero danneggiate 50 cinquecentine, mentre 4 incunaboli furono asportati dalle truppe alleate e dai civili.

Prima di essere collocati nelle eleganti sale di Palazzo D’Amico, i preziosi volumi del fondo antico sono rimasti sigillati in casse lignee per oltre vent’anni (no comment). Qualche anno fa alcuni volumi sono stati anche trafugati. Ne diede notizia la Gazzetta del Sud (ancora no comment).

Tra i volumi del fondo antico si ricordano, oltre ai tantissimi di carattere religioso, «Naturalis Historiae», incunabolo pubblicato nel 1487 (Caii Plinii Secundi), «La prima parte del general trattato di numeri» di Nicolò Tartaglia (Venezia 1556), «Delle navigazioni et viaggi» (ed. Giunti, Venezia 1550) ed «Historie et descrittione del Regno di Sicilia» di Giuseppe Carnevale (ed. Orazio Salviani, Napoli 1591).

venerdì 22 luglio 2011

IN BIBLIOTECA UN LIBRO APPARTENUTO AD UN GRANDE POETA TEDESCO

Dagli scaffali del fondo antico della Biblioteca Comunale di Milazzo emerge un’altra piacevole sorpresa. Si tratta dell’opera del Fazello, pubblicata nel 1579, un’opera fondamentale per lo studio della storia siciliana. Purtroppo il volume è mutilo, infatti la pag. 187, in cui sono riportate notizie su Milazzo, è stata sottratta da qualche imbecille, verisimilmente alcuni decenni fa. Ciò nonostante l’opera riporta in copertina lo stemma e le iniziali del suo originario proprietario, il quale era nientedimeno che un famoso poeta tedesco, Theobald Hock (1573-c.1624), il cui profilo biografico viene riportato anche dall’Enciclopedia Treccani. Una curiosità, questa, che ha già fatto il giro dell’Europa. E così l’antico libro di proprietà della Città di Milazzo è stato pubblicato in un sito specializzato di letteratura tedesco-boema finanziato dal Ministero della Cultura della Repubblica Ceca (http://www.kohoutikriz.org/priloha/hock.php).

Al seguente link le foto del prezioso volume della Biblioteca fondata da Stefano Zirilli:
http://www.panoramio.com/user/3112587/tags/Il%20libro%20appartenuto%20al%20grande%20poeta%20tedesco%20Theobald%20Hock%20%281573-c.1624%29

Prima di perveniere alla Comunale di Milazzo, il volume fu custodito presso la biblioteca di un ordine monastico, come si evince dalle notizie riportate, tra l'altro, sul frontespizio.

lunedì 18 luglio 2011

BIBLIOTECA COMUNALE: SCOPERTI ALTRI DUE STUPENDI MANOSCRITTI DI AUTORE MILAZZESE DEL SETTECENTO

Non finisce mai di stupire ed affascinare l’antico patrimonio librario ed archivistico custodito nelle lussuose sale di Palazzo D’Amico. Dopo la scoperta del trattato di retorica del milazzese Francesco Proto de Alarcon (circa 1735), tornano alla luce altri due preziosi manoscritti, ancora una volta frutto degli studi e delle ricerche appassionate di un autore milazzese. Si tratta di due volumetti di studi aristotelici, redatti in latino nel biennio 1754/55 - anche se in qualche pagina si legge la data del 1756 - dal padre cappuccino Giovan Battista da Milazzo. Due preziosi manoscritti, peraltro arricchiti da eleganti immagini, in cui il dotto autore disquisisce su argomenti astronomico-filosofici che prendono le mosse dal sommo Aristotele e dal filosofo Giovanni Duns Scoto, quest’ultimo beatificato nel 1993 dal pontefice Giovanni Paolo II. Interessanti, tra l’altro, le considerazioni sul sistema planetario di cui all’aristotelica filosofia della natura.

Allo scopo di salvaguardare nel tempo questi due preziosi manoscritti, il secondo purtroppo è mutilo, lo scrivente ha già inoltrato istanza agli organi competenti allo scopo di poterne digitalizzare a titolo gratuito ed a proprie spese le singole pagine.

Al link seguente è possibile osservare un'anteprima dei due manoscritti:

sabato 16 luglio 2011

ECCEZIONALE SCOPERTA IN BIBLIOTECA: L'OPERA DI UN MILAZZESE RISALENTE AL 1735 CIRCA

IL TRATTATO DI RETORICA DEL MILAZZESE FRANCESCO PROTO DE ALARCON

Scartabellando tra gli antichi volumi di una Biblioteca può capitare di imbattersi in qualche piacevole sorpresa. È quanto accaduto allo scrivente, che nei giorni scorsi ha scoperto nella Biblioteca Comunale di Milazzo un manoscritto di cui si erano perdute le tracce, oggi ignoto persino ad appassionati e cultori di storia patria. Eppure Stefano Zirilli (1812-1884), colto fondatore della stessa Biblioteca, nel 1876, dopo averlo ricevuto in dono dalla famiglia Ragusi, lo aveva catalogato e custodito con tutti i riguardi e le attenzioni. Si tratta infatti della rara e preziosa opera di un dotto autore milazzese, Francesco Proto de Alarcon, il quale intorno agli anni Trenta del Settecento scrisse un monumentale trattato di «rettorica», ossia l’arte del parlare e dello scrivere secondo precise regole, al fine d’istruire, persuadere, dilettare, commuovere, etc.

Che l’opera del Proto sia monumentale lo attesta in primo luogo il numero elevato di pagine di cui si compone, ben 1.029 fogli scritti con grafia fitta ma ordinata. Un’esposizione piuttosto fluida e scorrevole, se si considera che l’autore scriveva tre secoli fa. Ad impreziosire le pagine un nutrito numero di eleganti raffigurazioni, alcune delle quali a colori.

L’opera, intitolata «Dell’arte del bel dire nella facultà oratoria», esordisce con gli elementi essenziali e basilari della retorica: una lunga serie di regole grammaticali occupa le prime pagine del trattato, una chiara e minuziosa esposizione di aggettivi, avverbi e tra l’altro pronomi e verbi, la coniugazione dei quali incuriosisce non poco il lettore moderno per la denominazione dei singoli tempi, da quello «di avvenire» (futuro semplice) al «preterito imperfetto e perfetto», rispettivamente, imperfetto e passato remoto. Ed ecco che il Proto sciorina questa o quella coniugazione, come ad esempio il «tempo di avvenire» del verbo cantare: «io canterò, tu canterai, colui canterà; noi cantiremo, voi cantirete, coloro cantiranno». Non mancano poi argomenti di gran lunga più impegnativi, quali ad esempio la metafora o il paragrafo intitolato «della onomatopea».

Ma il trattato di retorica del Proto non si limita a questo e passa quindi ad esporre al lettore dell’epoca le regole da osservare per scrivere bene. Gli argomenti sono i più disparati, dalle minuziose istruzioni per scrivere una semplicissima lettera («epistola») a quelle rivolte a coloro i quali avrebbero desiderato immortalare un proprio epitaffio su una lastra marmorea. «L’epistole, seu volgarmente dette lettere, sono necessarie à qualunque persona che voglia dà Uomo discorrere», esordisce il dotto autore milazzese, che dedica a ciascun tipo di missiva un paragrafo distinto e separato. Scorrendo i fogli 97 e segg. del manoscritto ci si imbatte infatti nel paragrafo intitolato «della epistola di condoglianza», in quello dedicato all’«epistola di congratulazione», ed ancora missive di ringraziamento, petizione, «di scuse» e «di negozio» e persino quelle di raccomandazione, scritte affinchè il destinatario «prattichi quella grazia (…) in quel soggetto che gli raccomandiamo, sollecitandolo e favorendolo nei di lui negozi». Per ciascun tipo di lettera il Proto riporta un esempio concreto, una sorta di facsimile (quasi sempre datato «Melazzo 1735»), indicando e descrivendo le singole parti in cui ogni missiva si sarebbe dovuta articolare: «le lettere (…) costa[no] da cinque parti cioè: proloquio, esordio, proposizione seu narrazione, confirmazione et epilogo. Il proloquio è quello titolo, che si dona alla persona à cui si scrive l’epistola, il quale titolo deve essere confacevole alla condizione del personaggio à cui si scrive, secondo la nobiltà, degnità ò prerogativa quello habbia. Poiché se sarà prencipe o duca haverà l’Eccellentissimo, si è marchese l’Illustrissimo, se è semplice cavaliero il Molto Illustre, dei quali titoli nel fine del presente trattato ne darò un catalogo». Questo breve passo consente di comprendere in modo chiaro ed immediato la scorrevolezza e la semplicità che caratterizzano l’esposizione e l’opera del Proto, il quale non manca di citare qua e là la sua Milazzo, «piena di fruttiferi vigneti ed alberi di seta» e con un «Parco reale di caccia» (cfr. pag. 156).

Sin qui la descrizione di questo prezioso manoscritto dimenticato per oltre un secolo tra i polverosi scaffali del fondo antico della Biblioteca Comunale di Milazzo. Una descrizione ahimè frettolosa e lacunosa: purtroppo è stata negata allo scrivente la possibilità di consultarlo con calma negli orari di apertura al pubblico della stessa Biblioteca (nella Milazzo di oggi purtroppo accade anche questo). Per ovviare a questo ed altri stravaganti ostacoli burocratici ad una corretta fruizione del nostro antico patrimonio librario ed archivistico, chi scrive ha inoltrato richiesta scritta agli organi competenti affinché gli venga concessa l’autorizzazione ad accedere al fondo antico per digitalizzare a titolo gratuito ed a proprie spese il trattato del Proto, allo scopo di creare una copia in DVD di sicurezza - da consegnare alla stessa Biblioteca Comunale - che possa salvaguardare e tutelare l’originale da incendi, furti ed altre sfortunate circostanze e nel contempo consentire a chiunque di accedere con facilità a questa preziosa ed antica fonte.

Nel frattempo si coglie l’occasione per invitare studiosi ed appassionati di letteratura e storia patria ad approfondire e studiare ulteriormente l’opera e la biografia del Proto: in tal senso sarebbe auspicabile l’autorevole intervento del prof. Filippo Russo, già sindaco della Città nonché profondo conoscitore delle discipline letterarie, nonché quello di Giovanni Lo Presti, specializzato in ricerche genealogiche che potrebbe individuare i dati anagrafici di questo dotto autore milazzese caduto nell’oblio, autore che il frontespizio del manoscritto si limita ad indicare quale «gentil homo del conseglio e mastra giuratoria della Fidelissima Città di Melazzo». 

Al seguente link, alcune immagini del manoscritto:

venerdì 15 luglio 2011

E' TORNATO GARIBALDI

E' tornato nel piano nobile di Palazzo D'Amico il quadro ottocentesco, di proprietà comunale, di Giuseppe Garibaldi, oggetto di un recente restauro finanziato generosamente, come comunicato dal sindaco Pino, dalla dott.ssa Elvira D'Amico, milazzese nonchè dirigente ai beni storici, artistici e iconografici della Sovrintendenza di Palermo. Il rinnovamento del dipinto è stato curato dalla restauratrice Marianna Saporito. Un plauso alla generosità ed alla sensibilità culturale di questa studiosa milazzese, che col suo finanziamento ha restituito nuova vita ad uno dei cimeli risorgimentali più interessanti della nostra Città.

Il quadro prima del restauro:
… e dopo.

mercoledì 6 luglio 2011

LA SPLENDIDA COLLEZIONE DI ANTICHE CARTE GEOGRAFICHE DELLA CITTA’ DI MILAZZO

Un piccolo tesoro, ignoto ai più. Oltre un centinaio di antiche carte geografiche, donate alla Biblioteca Comunale dall’illustre milazzese Stefano Zirilli nel 1884, alcuni mesi prima della sua morte. Una preziosa collezione rimasta per oltre un secolo “nascosta” tra i polverosi scaffali dell’Archivio Storico comunale, che oggi finalmente apre i suoi forzieri per mostrare ai Milazzesi alcuni dei suoi pezzi pregiati.

Un’affascinante serie di eleganti carte - alcune risalenti al Cinquecento ed al Seicento, ma quasi tutte pubblicate nel Settecento - che raffigurano perlopiù stati europei  e province italiane e che provengono dalla ricchissima biblioteca privata di palazzo Zirilli (oggi fabbricato “Prenatal” in Marina Garibaldi), il cui proprietario, Stefano Zirilli (1812-1884), peraltro fondatore della Biblioteca Comunale, collezionava carte geografiche pregevoli e rare: si pensi che alcune di esse vengono oggi valutate sui mercati antiquari decine e decine di migliaia di euro.

Una ricchissima collezione che potrebbe fare bella mostra di sé - in modo permanente - nei recuperati locali del Mastio al Castello, peraltro restaurato non a caso quale “bene delle Comunità Europea”; ed un’esposizione di antiche carte geografiche raffiguranti i diversi stati del vecchio continente conferirebbe senza alcun dubbio al nostro maniero quella dimensione europea che merita.

Al link seguente è possibile visualizzare circa 300 fotografie ad alta risoluzione: eseguite dallo scrivente, raffigurano questa stupenda collezione milazzese:
http://www.panoramio.com/user/3112587/tags/La%20splendida%20collezione%20di%20antiche%20carte%20geografiche%20dell%27Archivio%20Storico%20comunale%20di%20Milazzo

giovedì 30 giugno 2011

VIDEO-OMAGGIO AL PROF. PEPPINO PELLEGRINO

17 giugno 2011. I professori Peppino Pellegrino e Filippo Russo presentano nella Biblioteca Comunale (Palazzo D'Amico) di Milazzo il volume di Umberto Muratore intitolato "Rosmini per il Risorgimento". Il breve video è un omaggio all'anziano prof. Peppino Pellegrino, Milazzese, grande uomo di cultura che ha fatto e dato tanto per la Biblioteca Comunale di Milazzo, il quale nonostante la sua non più giovane età riesce ancora ad affascinare con la sua brillante ed alta preparazione. Nel video, consultabile al seguente link, il prof. Pellegrino introduce l'autore del libro, Umberto Muratore:
http://www.youtube.com/watch?v=xcZaXLGTPJI

mercoledì 8 giugno 2011

IN DVD GLI ANTICHI DOCUMENTI DEL COMUNE DI MILAZZO

E’ terminata l’opera di digitalizzazione del “Libro degli Atti dei Giurati”, una raccolta di cinque antichissimi volumi manoscritti custodita nell’Archivio Storico del Comune di Milazzo. L’intervento di salvaguardia della memoria cittadina, promosso a titolo gratuito dalla Società Milazzese di Storia Patria e condiviso dall’Amministrazione Comunale, è stato pazientemente eseguito da Giovanni Lo Presti, appassionato cultore di storia milazzese, che ha scattato oltre 5.000 fotografie ad alta risoluzione. Il lavoro è contenuto in un cofanetto di 8 DVD, già consegnato tanto all’Archivio Storico quanto alla Biblioteca Comunale, a disposizione di studenti e cultori di memorie patrie.

Una copia di tutte le riproduzioni -  relative ad atti amministrativi adottati a Milazzo tra le soglie del Seicento e la metà del Settecento - è stata inoltre consegnata al Direttore dell’Archivio di Stato di Messina dott. Alfio Seminara, il quale non ha mancato di esprimere il «più vivo e caloroso apprezzamento per l’opera meritoria del sodalizio milazzese», affermando nel contempo che la «digitalizzazione degli Atti dei Giurati consentirà non solo di preservare il patrimonio cartaceo dalle offese del tempo e dalla manomissione degli uomini, ma soprattutto di rendere più conosciuto, nel mondo degli studiosi, materiale d’archivio che altrimenti rimarrebbe fruibile da pochi».

Sinceri attestati di stima sono stati indirizzati alla Società Milazzese di Storia Patria anche dall’assessore comunale alla cultura prof.ssa Stefania Scolaro.

L'opera meritoria del sodalizio milazzese non termina comunque qui: l'infaticabile Giovanni Lo Presti, infatti, è già alle prese con la digitalizzazione di altre sezioni del patrimonio archivistico cittadino. «Intendiamo celebrare il 150° dell'Unità d'Italia in modo originale - riferisce Lo Presti - riproducendo e salvaguardando antichi documenti del nostro Risorgimento. Nelle prossime settimane procederò alla digitalizzazione di tutta la documentazione relativa agli eventi rivoluzionari del 1848, un'altra affascianante pagina di storia milazzese, attualmente oggetto di un'interessante esposizione allestita dalla Biblioteca Comunale nel piano nobile di Palazzo D'Amico».

domenica 5 giugno 2011

QUARANTOTTO IN MOSTRA A PALAZZO D'AMICO

E’ stata inaugurata nei giorni scorsi e sarà visitabile per tutta l’estate la mostra intitolata “Milazzo ed il Quarantotto”, secondo appuntamento del ciclo “Biblioteca in mostra” promosso dall’Amministrazione Comunale. Allestita nel piano nobile di Palazzo D’Amico, a cura dello scrivente e della responsabile della Biblioteca Comunale Sara Talotta, l’esposizione mette in mostra proclami, bandi, corrispondenze e periodici d’epoca sull’insurrezione autonomistica siciliana, che - scoppiata a Palermo il 12 gennaio 1848 - avrebbe coinvolto l’intera Penisola, ponendo le basi dell’ormai imminente unificazione risorgimentale.

Una sezione della mostra  raccoglie in particolare ordini manoscritti ed a stampa del patriota Domenico Piraino, che nel Quarantotto ricopriva l’incarico di «Commissario del Potere Esecutivo del Vallo di Messina» ed a cui recentemente è stata intitolata la scuola elementare di via Trimboli. Tutta la documentazione esposta proviene dall’Archivio Storico comunale.

Un piccolo spazio espositivo è stato inoltre dedicato ad Alberto Leardi, caduto della battaglia garibaldina del 20 luglio 1860, di cui recentemente sono pervenute in dono alla Biblioteca alcune pubblicazioni, messe generosamente a disposizione da un discendente dell’Eroe, il prof. Pietro Ruffini da Tortona. «Contiamo di allestire una mostra ogni tre mesi, attingendo tanto al prezioso fondo librario della Biblioteca quanto al patrimonio documentale custodito nell’Archivio Storico», sostengono gli organizzatori, che sono già in grado di annunciare le prossime iniziative, una mostra sull’illustre milazzese Stefano Zirilli, di cui il prossimo anno ricorrerà il bicentenario della nascita, ed un’altra sugli incunaboli della Biblioteca, mostre programmate, rispettivamente, per il prossimo ottobre e per gennaio del 2012.


La mostra “Milazzo ed il Quarantotto” è visitabile anche online al seguente link:
http://www.panoramio.com/user/3112587/tags/Le%20mostre%20della%20Biblioteca%20Comunale%3A%20MILAZZO%20ED%20IL%20QUARANTOTTO

sabato 4 giugno 2011

DOMANI MATTINA ALLE 11,00 LA CERIMONIA D'INTITOLAZIONE DI "VIA GIUSEPPE PIAGGIA"

Si svolgerà domani 5 giugno, alle ore 11,00, alla presenza del sindaco Carmelo Pino, dell'assessore alla cultura Stefania Scolaro e di una rappresentanza di alunni e docenti della scuola elementare di via Cumbo Borgia, la cerimonia d'intitolazione della nuova traversa di via Tre Monti allo storico Giuseppe Piaggia.

Nei giorni scorsi, grazie all'intervento dell'impresa edile che ha costruito i nuovi edifici prospicienti la traversa, sono stati rimossi gli ultimi avanzi del cantiere, conferendo il giusto decoro alla centralissima "via Giuseppe Piaggia", che ospita cinque edifici condominiali, per un totale di circa 50 nuclei familiari. Una traversa che appena qualche anno fa era aperta campagna.

Un'iniziativa meritoria quella dell'Amministrazione Comunale, che ha consentito alla Città di Milazzo di saldare un debito morale col suo storico per antonomasia, da settant'anni in attesa dell'intitolazione di un'arteria cittadina. Tutti i cittadini sono invitati ad intervenire.

martedì 31 maggio 2011

SCAMBIALIBRO, ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO

Si è concluso lo «Scambialibro», il progetto promosso dall’assessorato alla Cultura della Provincia e dalla sezione beni bibliografici della Sovrintendenza di Messina, al quale ha aderito anche la Biblioteca Comunale di Milazzo.
In parecchi  hanno scambiato i propri libri col semplice sistema del baratto nel punto di raccolta allestito al secondo piano di Palazzo D’Amico.
L’iniziativa si è chiusa venerdì scorso.
Di seguito due foto scattate da Giovanni Lo Presti:
http://www.panoramio.com/photo/53503987
http://www.panoramio.com/photo/53504062

mercoledì 25 maggio 2011

FINALMENTE UNA STRADA ALLA MEMORIA DI GIUSEPPE PIAGGIA

Si svolgerà nelle ore mattutine del prossimo 5 giugno, alle presenza delle autorità civili e militari e di una rappresentanza di alunni e docenti della scuola elementare di via Cumbo Borgia, la cerimonia d’intitolazione della nuova traversa di via Tre Monti alla memoria di Giuseppe Piaggia (1821-1871). L’iniziativa, avanzata su proposta dello scrivente dal comitato cittadino per il 150° e promossa dall’Amministrazione Comunale, rende giustizia allo storico per antonomasia di Milazzo e conclude finalmente un iter durato settant’anni.

Era rimasto infatti inattuato il provvedimento podestarile n. 196 con il quale il 15 ottobre 1941 il podestà di Milazzo Salvatore Scala aveva intitolato allo storico una centralissima arteria cittadina, l'odierna via ten. La Rosa. A bloccare l’esecuzione del provvedimento fu l’evolversi del secondo conflitto mondiale, al termine del quale, negli anni della ricostruzione, lo stesso provvedimento rimaneva lettera morta a causa dell’opposizione delle forze politiche di sinistra, in particolare di alcuni esponenti locali del partito comunista, i quali, sulla base di argomentazioni stupide e balorde, consideravano il Piaggia un aristocratico proprietario terriero, dunque un avversario non meritevole dell’intitolazione di un’arteria cittadina.

Per un riconoscimento allo storico si sarebbe dovuto attendere il 1976, allorquando gli venne intitolato il plesso scolastico di via Cumbo Borgia, mentre rimanevano sistematicamente inascoltate le istanze del mondo culturale cittadino, che periodicamente, negli ultimi decenni, ha chiesto ai sindaci pro-tempore di dedicare allo storico una strada cittadina.

Adesso, con l’intitolazione alla memoria di Giuseppe Piaggia della centralissima nuova traversa di via Tre Monti, la Città di Milazzo salda finalmente un debito morale nei confronti di uno dei suoi figli migliori, lo storico che diede alle stampe il suo primo volume di memorie cittadine nel 1853: l’«Illustrazione di Milazzo» raccoglieva, oltre alla ricostruzione efficace e minuziosa delle varie epoche storiche, un’attenta disamina degli usi e delle condizioni contadine della Piana. Le sue ricerche storiche, successivamente approfondite, rivedute ed ampliate, vennero ripubblicate nel 1866 in una nuova ed elegante edizione dal titolo «Nuovi studj sulle memorie della Città di Milazzo e nuovi principj di scienza e pratica utilità derivati da taluni di essi». Pubblicò inoltre un puntuale resoconto della battaglia garibaldina del XX luglio 1860, diverse prose e componimenti poetici ed un’interessante autobiografia.

In occasione dell’intitolazione della strada la Biblioteca Comunale ha allestito nel piano nobile di Palazzo D’Amico una teca in cui saranno esposti sino al prossimo 4 novembre le opere ed i manoscritti dello storico. Per l’occasione è stata anche eseguita una piccola manutenzione al ritratto del Piaggia. Accanto alla teca, adagiato su leggio, un volumetto donato da Girolamo Fuduli e dallo scrivente illustra con fotografie e documenti d’archivio il profilo biografico dell’illustre milazzese.

venerdì 13 maggio 2011

DONAZIONE ALLA BIBLIOTECA IN MEMORIA DI ALBERTO LEARDI, CADUTO DEL XX LUGLIO

Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia giunge alla Biblioteca comunale la gradita ed inaspettata donazione del prof. Pietro Ruffini, docente di materie letterarie presso il Liceo Scientifico “Alberti” di Valenza (AL), il quale da Tortona, sua città natale, ha spedito alcune preziose pubblicazioni sul capitano garibaldino Alberto Leardi, suo illustre antenato eroicamente caduto a Milazzo durante la battaglia del XX luglio 1860. «Sono discendente dei Leardi, il cui cognome si è estinto», spiega il prof. Ruffini, che aggiunge: «Maddalena, sorella di Alberto, aveva sposato il mio trisavolo e la mia famiglia è erede diretta dei Leardi a seguito del testamento dell’ultima sorella di Alberto, Faustina, morta negli anni Venti del secolo scorso».
Tra le pubblicazioni inviate in dono dal docente di Tortona - che detiene il prezioso archivio di famiglia dei Leardi -  spicca quella apparsa nel 1906 a cura del prof. P. E. Cereti ed intitolata «Alberto Leardi - lettere, attestazioni, onoranze», un volume ricco di documenti e testimonianze sull’Eroe tortonese, come la lettera inoltrata da un caporale garibaldino il 2 agosto 1860 da Spadafora S. Martino, missiva da cui si evince che il Leardi, prima di morire in uno scontro a fuoco al Ponte di Milazzo, ricevette la calorosa stretta di mano e le congratulazioni di Garibaldi per il valore e la «virtù militare».
Viva riconoscenza per l’omaggio ricevuto è stata espressa dall’Amministrazione Comunale, che ha già provveduto a versare la preziosa donazione nel patrimonio librario di Palazzo D’Amico.


Al seguente link alcune fotografie su Alberto Leardi:
http://www.panoramio.com/user/3112587/tags/Alberto%20Leardi%20%281836-1860%29%20Eroe%20di%20Milazzo

martedì 10 maggio 2011

"SCAMBIALIBRO" IN BIBLIOTECA

La Biblioteca Comunale di Milazzo aderisce anche quest’anno allo “Scambialibro”,  il progetto promosso dall’assessorato alla Cultura della Provincia e dalla sezione beni bibliografici della Sovrintendenza di Messina, nell’ambito della campagna nazionale “Il maggio dei libri” lanciata dal Centro per il Libro e la Lettura di Roma.

L’iniziativa si svolgerà dal 16 al 28 maggio. I cittadini che hanno dei libri che non leggono più o che hanno già letto e sono interessati ad altre pubblicazioni possono scambiarli col semplice sistema del baratto nei punti di raccolta organizzati presso le biblioteche aderenti al progetto (nel caso di Milazzo presso la biblioteca di Palazzo D’Amico).

Lo scambio è completamente gratuito e potrà avvenire più volte per tutta la durata dell’iniziativa. L’elenco completo delle biblioteche aderenti è consultabile online sul sito sbrmessina.it.

venerdì 6 maggio 2011

IL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI MILAZZO

Il fondo antico della Biblioteca Comunale raccoglie tutti i libri stampati tra il Quattrocento, ossia il secolo durante il quale nacque la stampa, e l’Ottocento. Si tratta perlopiù di volumi che appartenevano alle Biblioteche dei cinque conventi di Milazzo (Convento del Carmine, S. Papino, S. Francesco di Paola, S. Domenico e Benedettine), biblioteche che negli anni Sessanta dell’Ottocento vennero confiscate dallo Stato, unitamente ai fabbricati dei suddetti Conventi, e trasferite ai Comuni, che ne diventarono proprietari.

Nel 1876, per iniziativa dell’illustre milazzese Stefano Zirilli (1812-1884), venne inaugurata l’attuale Biblioteca Comunale, che raccoglieva appunto i fondi librari dei cinque conventi di Milazzo. Zirilli acquistò molti altri volumi, impinguando così il patrimonio librario della stessa Biblioteca (oggi ospitata a Palazzo D’Amico): acquistò anche qualche volume risalente al Quattrocento (i cosiddetti “incunaboli”) e si fece donare un cospicuo patrimonio librario, presentando istanze di donazioni persino a Sua Maestà il Re d’Italia e ad Alessandro Manzoni, che accettarono l’invito di Zirilli.

Il fondo antico della Biblioteca Comunale di Milazzo raccoglie dunque libri del Quattrocento (incunaboli, per un totale di n. 7 unità), del Cinquecento (cinquecentine, per un totale di n. 90 unità), del Seicento, Settecento ed Ottocento.

Il fondo antico subì cospicue perdite durante il secondo conflitto mondiale, quando vennero danneggiate 50 cinquecentine, mentre 4 incunaboli furono asportati dalle truppe alleate e dai civili.

Tra i volumi del fondo antico si ricordano, oltre ai tantissimi di carattere religioso, «Naturalis Historiae», incunabolo pubblicato nel 1487 (Caii Plinii Secundi), «La prima parte del general trattato di numeri» di Nicolò Tartaglia (Venezia 1556), «Delle navigazioni et viaggi» (ed. Giunti, Venezia 1550) ed «Historie et descrittione del Regno di Sicilia» di Giuseppe Carnevale (ed. Orazio Salviani, Napoli 1591).